Agosto

8 – I prati del Cerro

 

Rovio – Cerro – Bogo – Rovio

Tempo: 1 ora e 30 minuti
Difficoltà: facile
Info: scarponi

Garofano dei Certosini

Dianthus carthusianorum L. s.l (Caryophyllaceae)

 

 

Con i suoi colori porpora e la fioritura prolungata, questo fiore è in grado di sorprenderci da maggio fin quasi a dicembre, quando l’arrivo dei giorni gelidi sembrerebbe porre fine alla stagione fiorita in Val Mara. È possibile ammirarlo nelle radure lungo il sentiero che da Rovio sale al Cerro per poi dirigersi verso Bogo.

Il suo nome deriva dall’abitudine dei monaci certosini di utilizzarlo per curare dolori muscolari e reumatismi. Il Garofano è anche legato a Diana, Dea della caccia. La leggenda narra di un giovane pastore che si innamorò follemente della Dea, la quale, dopo averlo sedotto, lo abbandonò. Il giovane morì dalla disperazione e dalle lacrime versate nacquero dei garofani. Un’altra versione della storia, ancora più tragica e crudele, racconta invece che Diana, innamorata, vista l’impossibilità di legarsi ad un comune mortale volle assicurarsi che egli non riversasse le sue attenzioni su nessun’altra donna. Gli strappò quindi gli occhi e li gettò su un prato, e nacquero due garofani. Come sia veramente andata non è dato a sapere, resta certo che il garofano è un fiore bellissimo e intrigante.